Il lipedema è una condizione cronica e progressiva caratterizzata da un’anomala accumulazione di tessuto adiposo negli arti, quasi esclusivamente nelle donne. Si accompagna spesso a dolore, facile formazione di lividi, senso di pesantezza e difficoltà nel controllo del peso corporeo.

Negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha iniziato a studiare il ruolo dell’alimentazione come possibile supporto nella gestione del lipedema. Sebbene non esista una dieta “ufficiale” universalmente riconosciuta, diverse evidenze suggeriscono che un approccio nutrizionale mirato possa migliorare i sintomi, ridurre l’infiammazione e favorire una migliore qualità della vita.


Perché l’alimentazione è importante nel lipedema?

Tradizionalmente si riteneva che il lipedema non rispondesse alle diete ipocaloriche convenzionali. Tuttavia, nuovi studi hanno dimostrato che non è solo la quantità di calorie a contare, ma anche la qualità dei nutrienti, il carico glicemico e il potenziale infiammatorio della dieta.

Una nutrizione corretta non “cura” il lipedema, ma può:

  • ridurre il dolore e l’infiammazione,
  • migliorare la composizione corporea,
  • contenere l’aumento di grasso negli arti,
  • supportare il benessere psicologico.

Approcci nutrizionali più studiati

1. Diete a basso contenuto di carboidrati

Numerose ricerche hanno evidenziato benefici di diete low-carb o chetogeniche (a bassissimo contenuto di carboidrati e alto contenuto di grassi). Questi regimi hanno mostrato:

  • riduzione di peso e circonferenze,
  • miglioramento del dolore,
  • calo dei marker infiammatori.

Tuttavia, la sostenibilità a lungo termine e la sicurezza richiedono ulteriori studi, e il percorso deve sempre essere monitorato da un professionista.

2. Dieta mediterranea modificata

Un’alternativa più facilmente applicabile nella vita quotidiana è la dieta mediterranea a basso indice glicemico, arricchita di alimenti anti-infiammatori:

  • olio extravergine d’oliva,
  • pesce ricco di omega-3,
  • frutta e verdura di stagione,
  • legumi e cereali integrali in quantità controllata,
  • frutta secca e semi oleosi.

Questa impostazione risulta più flessibile e più adatta per lunghi periodi, con effetti positivi sia sul peso che sulla qualità di vita.

3. Nutraceutici e integratori

Alcuni integratori come omega-3, vitamina D, flavonoidi (es. diosmina, rutina, quercetina) sono stati studiati per i loro effetti sul microcircolo e sull’infiammazione. Tuttavia, l’evidenza clinica è ancora limitata e non esistono indicazioni ufficiali sul loro utilizzo.


Altri aspetti fondamentali

Un piano alimentare efficace nel lipedema dovrebbe sempre essere inserito in un approccio multidisciplinare, che comprenda:

  • terapia compressiva, cardine del trattamento,
  • attività fisica regolare, meglio se in scarico (camminata, nuoto, acquagym),
  • linfodrenaggio manuale e/o carboxiterapia, quando indicati,
  • supporto psicologico, per affrontare le difficoltà legate all’immagine corporea e alle frustrazioni per i tentativi dietetici passati.

Conclusioni

L’alimentazione rappresenta uno strumento prezioso nella gestione del lipedema. Le evidenze più promettenti riguardano le diete a basso contenuto di carboidrati e la dieta mediterranea modificata, entrambe capaci di ridurre sintomi e infiammazione. Non esiste però una strategia valida per tutte: la dieta va personalizzata in base allo stadio della malattia, alla presenza di sovrappeso o obesità, alle comorbidità e alle preferenze individuali.

Il messaggio chiave è che, con il giusto supporto nutrizionale e multidisciplinare, le persone con lipedema possono migliorare significativamente la loro qualità di vita.


📚 Referenze