Negli ultimi anni la ricerca scientifica ha acceso i riflettori su un tema tanto invisibile quanto pericoloso: la presenza di sostanze chimiche interferenti endocrini (EDCs) negli alimenti. In particolare, ftalati e bisfenolo A (BPA), largamente utilizzati nell’industria della plastica e del packaging, possono migrare nei cibi e arrivare fino al nostro organismo.

Secondo una recente review pubblicata su Nutrients (Calcaterra et al., 2024), queste sostanze potrebbero avere un ruolo significativo nello sviluppo di pubertà precoce e obesità infantile, due condizioni sempre più diffuse.


Da dove arrivano ftalati e bisfenolo?

  • Ftalati: usati come plastificanti in PVC, adesivi, contenitori, imballaggi e persino nelle etichette di frutta e verdura. Si concentrano soprattutto nei cibi processati, nei latticini e nelle carni confezionate.
  • Bisfenolo A (BPA): componente di plastiche e resine epossidiche, migra facilmente in cibi in lattina, alimenti grassi, bevande zuccherate e persino nel latte materno. Le alternative (BPS, BPAF) non sembrano essere meno rischiose.

Il calore, l’acidità e i tempi di conservazione favoriscono il rilascio di queste molecole negli alimenti.


Perché sono pericolosi?

Gli EDCs agiscono “imitando” gli ormoni naturali del nostro corpo.

  • BPA: si comporta come un estrogeno sintetico, alterando lo sviluppo puberale, il metabolismo e la fertilità.
  • Ftalati: attivano recettori che influenzano la crescita delle cellule adipose e la sensibilità all’insulina.

Numerosi studi hanno mostrato che bambini e adolescenti con alti livelli urinari di ftalati e BPA presentano:
✔ BMI più elevato
✔ circonferenza vita maggiore
✔ alterazioni lipidiche e ormonali
✔ maggiore rischio di pubertà anticipata, soprattutto nelle bambine


Il ruolo della dieta

La via principale di esposizione è l’alimentazione.

  • Aumentano il rischio: fast food, snack confezionati, bevande zuccherate, cibi pronti e in lattina.
  • Proteggono: frutta e verdura fresca, cereali integrali, legumi e proteine magre.

La Dieta Mediterranea, ricca di alimenti freschi e poco processati, è associata a minori livelli di BPA e ftalati e a un rischio più basso di obesità e disturbi puberali.


Pubertà precoce e obesità: un legame pericoloso

Obesità e pubertà precoce sono strettamente collegate. L’eccesso di tessuto adiposo stimola ormoni e molecole che possono anticipare lo sviluppo puberale. Questo circolo vizioso può aumentare il rischio di:

  • diabete
  • malattie cardiovascolari
  • infertilità
  • problemi psicologici in età adulta

Cosa possiamo fare?

Nonostante non sia possibile eliminare completamente l’esposizione, alcuni accorgimenti possono ridurla:

  1. Preferire cibi freschi rispetto a quelli confezionati o in lattina.
  2. Ridurre l’uso della plastica a contatto con alimenti, soprattutto durante la cottura o il riscaldamento.
  3. Seguire modelli alimentari salutari, come la Dieta Mediterranea.
  4. Sensibilizzare su una maggiore trasparenza nelle etichette alimentari, includendo l’indicazione della presenza di BPA.

Conclusioni

L’esposizione a ftalati e bisfenolo attraverso l’alimentazione rappresenta un rischio concreto per la salute dei bambini e degli adolescenti. La prevenzione passa da scelte alimentari consapevoli e da una maggiore attenzione alla qualità dei prodotti che portiamo in tavola.

Ridurre i cibi ultra-processati e privilegiare quelli freschi non significa solo migliorare la nutrizione, ma anche proteggere i più piccoli da sostanze invisibili che possono compromettere il loro futuro.